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Le potenzialità delle aree periurbane (territori tra città e piena campagna a prevalente vocazione agricola e naturalistica) sono state, al Tecnopolo di Reggio Emilia, al centro di una nuova sessione di tre giorni di lavoro del progetto Prospera.

Sostenibilità, tutela del paesaggio dall'’espansione urbana incontrollata, opportunità economiche, valorizzazione del paesaggio naturale e storico e delle connessioni tra città e campagna sono stati i temi affrontati da 15 rappresentanti di cinque città europee aderenti a Prospera - il Comune di Reggio Emilia è capofila, in collaborazione con la Fondazione E35 e il Centro ricerche produzioni animali (Crpa) - con l’obiettivo di disegnare un Piano di azione locale a sostegno in particolare dell’agroalimentare, tema per altro di particolare interesse al Reggio Emilia, nel cui forese opera un migliaio di aziende agricole e insistono oasi naturalistiche e beni storico-ambientali di rilievo.
Durante l’incontro, tecnici della programmazione, della pianificazione urbana, dello sviluppo economico e rurale delle cinque città partner si sono anche analizzati i primi risultati del percorso sviluppato con Prospera e sulle azioni che ciascun territorio sta mettendo in campo per promuovere lo sviluppo sostenibile delle aree periurbane.

Buone pratiche reggiane

Nella tre giorni di lavoro, i 15 rappresentanti delle cinque città partner hanno approfondito le buone pratiche presentate da Reggio Emilia nell’ambito progetto Prospera e hanno sperimentato esperienze innovative promosse dal Comune, Crpa, associazioni e imprese nelle aree periurbane. Fra queste: il nuovo Piano urbanistico generale (Pug), gli interventi di riqualificazione di aree di pregio paesaggistico e storico attraversate dalla Greenway del Crostolo (parte del percorso del Volto Santo) dalla Reggia di Rivalta alla Vasca di Corbelli, il parco delle Acque Chiare per approfondire la strategia di forestazione urbana e il Parco Commestibile a Canali sui temi della sostenibilità agroalimentare. Poi gli incontri con aziende del periurbano, attraverso la visita alla Strada della Biodiversità e l’incontro ad Api Libere. Altre visite sono state svolte al Parco Innovazione e al Centro internazionale Loris Malaguzzi. 

Il progetto Prospera, che avrà una durata di quattro anni, è finanziato dal programma europeo Interreg Europe con 1.322.643 euro e prevede una ricaduta sul territorio reggiano di oltre 490.000 euro.

Partecipanti

Sono intervenuti i rappresentanti delle città di Varberg (Svezia), Ghent (Belgio), Debrecen (Ungheria), Aristotelis (Grecia) e dell’Istituto di Ricerca per l’agricoltura, la pesca e il cibo delle Fiandre (Ilvo). Inoltre, due rappresentanti di città faro, a livello europeo e internazionale, rispetto ai temi chiave del progetto: Philippe Lemancue, vicepresidente dei Dijion Metropole, in rappresentanza della città di Digione (Francia), gemellata con Reggio Emilia dal 1963, con cui la città emiliana ha avviato un percorso di scambio e collaborazione collegato ai temi dell’enogastronomia e della transizione alimentare; e Cristina Sossan, referente per il Comune di Milano della Food Policy Strategy, lanciata dalla città lombarda in occasione di Expo Milano 2015 anche a livello internazionale con il Milano Food Policy pact.
 Il gruppo di lavoro locale vede invece la partecipazione rappresentanti della Regione Emilia-Romagna, di Confagricoltura e Coldiretti, del Consorzio della Bonifica centrale e di Crpa, EduIren, Cna, Legacoop Emilia Ovest, Confcooperative, Università di Modena e Reggio Emilia, Istituto Zanelli e Istituto Motti, Destinazione Turistica Emilia con la Strada della Biodiversità, Ordine degli Architetti e Paesaggisti, Ordine degli Agronomi, imprese quali Pause Atelier dei Sapori, La Collina, Api Libere, il Girasole e anche l’associazione Insieme per Rivalta e Università verde.Il progetto Prospera mette Reggio Emilia al centro del dibattito europeo sul nuovo Green Deal, confermando l’impegno della città a mettere in atto le strategie connesse all’Europa verde quali la Strategia per il Cibo, la Strategia per la Biodiversità e la tutela delle risorse naturali. 

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Ultimo aggiornamento: 29-02-2024, 12:51