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Il Protocollo d'intesa

Viene firmato questo pomeriggio il Protocollo d’intesa tra la Provincia di Reggio Emilia e i Comuni del territorio per la valorizzazione del cappelletto reggiano De.C.O, uno dei prodotti più tipici della nostra zona che, grazie all’impegno del Comune di Reggio ha di recente ottenuto il riconoscimento della Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.)

Obiettivo di questa intesa, che comprende il più ampio territorio della provincia, è quello di promuovere in maniera congiunta la gastronomia reggiana e i suoi prodotti a partire da “Sua maestà il cappelletto”, ma aprendo anche ai futuri prodotti De.C.O. che i comuni candideranno.
Attraverso l’impegno dei soggetti firmatari verranno infatti sviluppate collaborazioni per la definizione di un modello di promozione dell’identità territoriale e culturale, in ambito enogastronomico, che sia innovativo, condiviso e in grado di promuovere al meglio il nostro territorio, le nostre tradizioni e le nostre eccellenze. Un autentico tesoro, che con questo protocollo le Amministrazioni locali intendono valorizzare creando sinergie e facendosi promotori di nuove forme di collaborazioni pubbliche con anche il coinvolgimento di soggetti privati.

La cerimonia di sottoscrizione, in programma alle ore 16 presso i Chiostri di San Pietro nello spazio Pause atelier dei sapori, sarà presieduta da Mariafrancesca Sidoli, assessore a Commercio, attività produttive, valorizzazione del Centro storico del Comune di Reggio Emilia e presidente della Commissione De.C.O. di Reggio Emilia, e da Giorgio Zanni, presidente della Provincia di Reggio Emilia. Parteciperanno i sindaci dei Comuni firmatari dell’accordo. Sono già una trentina quelli che hanno già aderito approvando le rispettive delibere di giunta.

“La firma di questo protocollo è un passo veramente importante per Reggio e la sua provincia – dice l’assessore Sidoli - L’enogastronomia reggiana si innesta in una tradizione che tutto il mondo conosce e invidia, un patrimonio che è prima di tutto identità, storia e cultura di una terra e delle sue persone. Basti pensare al cappelletto e ai legami con le storie di famiglia, di festa, di libertà e democrazia. Perché il lavoro della De.C.O possa veramente esprimersi al meglio deve e può superare confini amministrativi. Con questo protocollo diciamo che le nostre eccellenze reggiane sono patrimonio di tutti. Ringrazio quindi il presidente Zanni e tutti i sindaci della nostra provincia, che hanno aderito con entusiasmo alla stesura di questo documento. Un’unione di intenti che faremo in modo di tradurre in opportunità economiche, turistiche e sociali per tutto il territorio reggiano”.
“Partendo dall’importante lavoro avviato dal Comune di Reggio Emilia con il riconoscimento della Denominazione Comunale di Origine al cappelletto reggiano intendiamo coinvolgere l’intero territorio in un progetto di valorizzazione di questo prodotto simbolo della nostra gastronomia – dice il presidente della Provincia, Giorgio Zanni - La tradizione enogastronomica reggiana rappresenta certamente uno dei punti di forza per la promozione, anche turistica e culturale, della nostra provincia e questo protocollo rappresenta un ulteriore stimolo per tutti i Comuni a individuare nuove forme di progettualità e comunicazione, anche in accordo con i privati, per valorizzare il cappelletto - declinato in tanti modi dalla Bassa all’Appennino – ma anche per individuare nuovi prodotti da disciplinare con il marchio De.co”.

La creazione del Protocollo costituisce di fatto un proseguimento dell’adozione della De.C.O. da parte del Comune capoluogo: un progetto volto alla tutela e alla promozione delle tipicità comunali reggiane, che l’Amministrazione sta portando avanti in questi mesi e che ha visto come primo risultato l’attribuzione di questa denominazione al cappelletto reggiano. Lavorando, infatti, sul primo disciplinare il Comune si è avvalso della ricerca dell’associazione del Cappelletto reggiano e dei risultati emersi dalla somministrazione di questionari gastronomico-culturali a numerose famiglie e realtà reggiane, dalla Bassa all’Appennino. Le ricerche effettuate da quest’ultima hanno evidenziato come il cappelletto fosse, nelle ricette storiche delle famiglie reggiane, diffuso, riconoscibile e individuabile in un preciso procedimento, con varianti di ingredienti riconducibili a specifiche zone geografiche. Grazie al cappelletto possiamo insomma ascoltare la nostra storia, seguire tracce d’identità e trasmissioni e contaminazioni culturali che certamente vanno oltre la dimensione dei confini amministrativi e abbracciano un intero territorio.

In occasione della firma del protocollo è prevista anche una parte conviviale: i firmatari e i volontari dell’associazione La Casina dei Bambini si dedicheranno, insieme ai bambini, alla preparazione e alla degustazione del cappelletto reggiano seguendo il disciplinare De.C.O. Sarà un’occasione “per mettere le mani in pasta”, raccogliersi intorno a un tavolo rievocando gesti antichi, trascorrendo il tempo insieme, facendo quindi comunità, come racconta la migliore tradizione artigianale emiliana.

Un cappelletto con lode – la tesi sul marchio De.C.O donata alla Piblioteca Panizzi

Una copia della tesi magistrale “Istituzione e attribuzione del primo marchio De.C.O. per il Comune di Reggio Emilia: il Cappelletto reggiano” è stata consegnata oggi alla biblioteca Panizzi per divenire patrimonio della città pubblicamente consultabile. L’opera - realizzata da Chiara Davolio, neolaureata dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che proprio con questo studio ha ottenuto il massimo dei voti – analizza il percorso svolto dall’Amministrazione e dalla Commissione De.C.O. di Reggio Emilia per l’attribuzione della Denominazione comunale di origine al cappelletto reggiano, il primo prodotto del capoluogo a potersi fregiare di tale attestazione.

Alla cerimonia di consegna del volume, in programma alle ore 11 nella Sala del Planisfero e aperta al pubblico, oltre all’autrice hanno partecipato Andrea Pulvirenti, docente di Microbiologia presso il dipartimento di Scienze della vita e presidente del Corso di laurea magistrale, nonché relatore della tesi e componente della Commissione De.C.O. reggiana, e l’assessore comunale a Commercio e valorizzazione del centro storico Mariafrancesca Sidoli, in qualità di presidente della stessa Commissione e correlatrice del testo di Davolio.

“Sono grata alla dottoressa Davolio per il prezioso supporto alle attività della Commissione nei lunghi mesi di valutazione del disciplinare, per il suo entusiasmo e soprattutto per la disponibilità a donare alla città il risultato del suo impegno e della sua passione – ha detto l’assessore Sidoli - Ringrazio il professor Pulvirenti che ha saputo cogliere le potenzialità della collaborazione fra Amministrazione comunale e Università, così come i componenti della Commissione per la professionalità e lo spirito di cooperazione nell’affiancare la studentessa nel suo percorso di tesi. Un ‘percorso nel percorso’, dallo spirito tipicamente reggiano, il cui risultato ha certamente contribuito ad un ottimo avvio della De.C.O”.

"Sono contenta e grata di aver potuto contribuire con questa tesi a mantenere e promuovere le tradizioni che sapientemente mi sono state tramandate – ha detto Chiara Davolio - Per noi reggiani, i cappelletti non sono solo un piatto della festa, sono anche un importante momento di condivisione e aggregazione. E probabilmente anche per questi motivi sono tuttora simbolo e patrimonio culturale della città."

All’evento sono intervenuti anche rappresentanti delle associazioni di categoria per il commercio reggiane interessate a conoscere più in dettaglio questo progetto di valorizzazione del nostro territorio.

La tesi tratta in dettaglio della Denominazione, una certificazione di cui i Comuni possono dotarsi al fine di riconoscere, promuovere e tutelare i propri prodotti tipici. Davolio, durante le ricerche della Commissione per l’attribuzione della Denominazione al cappelletto, ha collaborato in particolare durante le fasi laboratoriali e sperimentali necessarie alla stesura del disciplinare di riferimento stilato alla fine dei lavori. Ora gli esiti del suo lavoro saranno a disposizione di chi vorrà usufruirne, in ambito accademico, per gli addetti ai lavori e non solo.


Il progetto De.C.O. proseguirà anche nei prossimi mesi per l’attribuzione della Denominazione ad altri prodotti tipici della cucina reggiana.

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Ultimo aggiornamento: 29-02-2024, 12:51