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Tre giovani ricercatori dell’Università Luiss Guido Carli di Roma arriveranno nelle prime settimane del prossimo anno per seguire tre progetti di dottorato di ricerca applicata a favore della nostra città. Si tratta infatti di un progetto che prende vita grazie a una convenzione tra Comune di Reggio Emilia, Laboratorio Aperto ai Chiostri di San Pietro e Luiss - Libera Università internazionale degli studi sociali Guido Carli. La convenzione prende spunto da una legge nazionale (art.11 Decreto Ministeriale 8 febbraio 2013 n. 45) che prevede l’attivazione di percorsi di dottorato di ricerca presso enti e organizzazioni, sia pubbliche che private, abbinando quindi ricerca scientifica e progetti di innovazione territoriale. Per il Comune di Reggio e il soggetto gestore del Laboratorio Aperto si tratta quindi di un’occasione particolarmente interessante prima di tutto per svolgere il proprio compito riguardo alla promozione di progetti di innovazione a beneficio del territorio, sia per valorizzare giovani talenti e ricercatori interessati a mettere le loro competenze al servizio della nostra città.

Una volta selezionati, con una commissione di cui faranno parte sia il Comune che il soggetto gestore, attraverso una bando nazionale promosso da Luiss, i tre giovani dottorandi svilupperanno un progetto di ricerca triennale sui temi dell’innovazione amministrativa e sociale, dell’innovazione digitale e sviluppo di soluzioni collaborative e sulla sostenibilità ambientale e la transizione ecologica per favorire un vero e proprio Patto per il Climate Change.

Hanno detto

“Si tratta di un progetto innovativo basato sull’idea che le grandi trasformazioni della nostra società hanno degli impatti sull’azione amministrativa e le amministrazioni pubbliche hanno quindi bisogno di un supporto scientifico per capire tali cambiamenti – ha detto oggi l’assessore comunale a Partecipazione e quartieri Lanfranco De Franco illustrando il progetto alla stampa – Daremo vita a tre ricerche su tre filoni fondamentali per la pratica amministrativa: la governance e la città collaborativa; la ditigalizzazione della pubblica amministrazione e l’analisi dei dati; la sostenibilità e la transizione ecologica. Di fronte a problemi che sono sempre più trasversali vogliamo sviluppare un approccio che sia trasversale e portato a avanti attraverso una rete collaborativa”.
“Reggio è una tra le città che più hanno investito su un modello aperto di gestione dei processi e della governance e che, a riguardo, ha già ricevuto diversi riconoscimenti europei – ha proseguito Christian Iaione, professore di Diritto e politiche urbane dell’Università Luiss – Presso i Chiostri si dà vita a un laboratorio di collaborazione tra la città, l’università, l’amministrazione e le associazioni da cui possono nascere soluzioni sperimentali per dare risposte che possono poi essere messe a sistema nelle politiche pubbliche. Reggio fa quindi da apripista sui temi dell’innovazione sociale”.
“I temi del City Science Office fanno parte del tessuto stesso del Laboratorio dei Chiostri che è uno spazio in continua evoluzione, la cui progettazione non si è mai fermata, neanche in Epoca Covid – ha aggiunto Antonietta Serri del Laboratorio aperto dei Chiostri di San Pietro – Vogliamo dare il giusto valore a questa iniziativa che ha respiro internazionale”.

La rete

Questa iniziativa formalizza la partecipazione di Reggio Emilia alla rete di città europee che riconoscono l’importanza della scienza e della ricerca per lo sviluppo delle organizzazioni e dei territori e aderiscono alla City Science Iniziative, un progetto lanciato nel 2019 dal programma Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea allo scopo di rinforzare i modi in cui la ricerca e la scienza possono essere utilizzate per affrontare le sfide urbane, sviluppando così un approccio strutturato al processo decisionale basato su dati concreti a livello cittadino. Fanno parte di questa rete città di grande livello e innovazione quali Amsterdam, Pargi, Salonicco, Amburgo, Barcellona ecc. Proprio come succede in queste altre città gemelle della rete europea, i tre giovani dottorandi costituiranno quindi l’ufficio City Science di Reggio Emilia (City Science Office), con sede proprio all’interno del Laboratorio Aperto.

Il city science office e il bando di ricerca

Il City Science Office è una unità organizzativa che verrà attivata presso i Chiostri di San Pietro grazie alla collaborazione tra Comune di Reggio Emilia, soggetto gestore del Laboratorio Aperto e Università Luiss anche sulla base di altre esperienze simili in ambito europeo.

L’unità verrà composta da tre giovani ricercatori con borsa da selezionare attraverso l’attivazione di un dottorato aziendale di ricerca triennale che si occuperanno di sviluppare ricerche applicative su campo per la nostra città rispetto alle tematiche dell’innovazione urbana, digitale, ambiente e transizione energetica.

La convenzione sottoscritta con Luiss prevede infatti che sul totale dei tre anni di dottorandi il 30% del tempo dei ricercatori sarà dedicato alla formazione alla ricerca teorica e alla stesura della tesi di dottorato. Per la stragrande maggioranza del tempo invece, cioè il restante 70%, le attività dei tre giovani saranno finalizzate alla collaborazione con il Comune e il Laboratorio Aperto per la gestione dei progetti di innovazione, l’attività di accompagnamento strategico, l’attivazione di percorsi anche per l’internazionalizzazione dei progetti e la ricerca di finanziamenti e per l’animazione del Laboratorio Aperto proprio attraverso la gestione dei tre progetti di ricerca.

La convenzione prevede il solo finanziamento delle borse di studio, secondo le tabelle previste dal Ministero dell’Università e della Ricerca, senza alcun onere aggiuntivo a carico degli enti. Una borsa di studio sarà sostenuta dal Soggetto gestore e due dal Comune di Reggio Emilia.

L’insediamento del City Science Office al Laboratorio aperto sarà un’ulteriore opportunità per ribadirne la centralità come luogo dell’innovazione sociale urbana, strumento per dare vita a nuove politiche pubbliche, per rinsaldare la collaborazione tra il Comune e il privato sociale per lo sviluppo di un ecosistema locale vitale e produttivo, in grado di favorire l’innovazione aperta, la costruzione di processi creativi e collaborativi e di relazionarsi con network analoghi sia a livello locale sia nazionale e internazionale.

L’uscita del bando di ricerca avverrà entro la fine del 2021 e la sperimentazione si estenderà fino al 31.12.2024. I tre ricercatori saranno selezionati, sulla base della proposta di ricerca presentata da una commissione composta da rappresentanti del Comune di Reggio Emilia, Luiss e soggetto Gestore del Laboratorio Aperto.
L’amministrazione Comunale e il soggetto Gestore si augurano che tra i candidati possano esserci anche giovani reggiani interessati a questa esperienza e a mettere il loro talento e le loro competenze al servizio della città e del suo sviluppo.

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Ultimo aggiornamento: 29-02-2024, 12:51