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Le Giornate FAI di Autunno 2022 ritornano con la loro XI edizione sabato 15 e domenica 16 ottobre, aprendo al pubblico oltre 700 luoghi speciali in 350 città d’Italia, selezionati perché meritevoli di essere conosciuti e valorizzati, con visite e iniziative che permetteranno ai partecipanti di cogliere lo splendore delle città in cui viviamo e dei territori che ci circondano.
La Delegazione FAI di Reggio Emilia presenterà in città un focus sull’area di San Pietro, oggetto di un importante progetto di rigenerazione urbana recentemente compiuto, con l’apertura alla cittadinanza del settecentesco Palazzo Malaspina in via Emilia San Pietro 37, dei Chiostri benedettini di San Pietro, da scoprire attraverso una lettura storico-artistica e architettonica del complesso monumentale del Rinascimento, della Chiesa dei Ss. Pietro Apostolo e Prospero Vescovo, dove sabato 15 ottobre alle ore 21.00 è previsto un Concerto straordinario a favore del FAI, con il soprano Annalisa Ferrarini accompagnata dal maestro Leonardo Pini all’organo antico del Traeri (1712), in un incantevole repertorio di musica Barocca. In Provincia, sarà valorizzata la cittadina di Rolo, con un itinerario alla scoperta del Museo della Tarsia e di altri tesori legati alla tradizione dell’intarsio del legno, nell’Oratorio della Madonna del Carmine e nella Chiesa di San Zenone.

Tutte le iniziative sono consultabili su Eventi a Reggio Emilia

Palazzo Malaspina

Legato ad una delle più antiche famiglie italiane sovrane, i Malaspina (giunti a Reggio ai primi dell’Ottocento), il palazzo deve il suo attuale impianto ai Cassoli, conti di Vezzano e Sedrio, una fra le più antiche famiglie patrizie reggiane, oggi estinta. Appartenente a questa famiglia e per breve tempo possessore del palazzo, fu Francesco Cassoli, celebre letterato e poeta reggiano, che ricoprì numerose cariche pubbliche in città. La dimora deve il suo attuale mantenimento e restauro alla famiglia Fontanesi, proprietaria dal 1942 ed attiva dapprima nel campo dell’industria lattiero-casearia, poi nel settore assicurativo. L’edificio appare con la sua facciata neoclassica senza soluzione di continuità, totalmente ridisegnata nel 1859 dall’architetto reggiano Paolo Croppi, con la presenza di lesene e marcapiani, di mascheroni che riprendono il vicino palazzo Ruini e di un balcone fra i più lunghi della città, con parapetto in ghisa lavorata e ornata con lo stemma dei committenti. Il piano terra mantiene ad uso pubblico i portici, elemento tipico dell’architettura padana, mentre all’interno si apre uno scenografico cortile porticato, ingentilito da nicchie con statue dai soggetti classici. Dallo scalone monumentale, decorato di stucchi, affreschi e statue, si accede al piano nobile, le cui sale maggiori, caratterizzate da un’infilata di stanze decorate dalla scuola del Carnevali, risalenti alla seconda metà dell’Ottocento, con stilemi di maniera, affreschi a grottesche, motivi geometrici e ritratti di celebri letterati della storia. Le pareti, quando non affrescate, sono rivestite di seta damascata i cui colori corrispondono ai diversi vani.

Palazzo Malaspina sarà aperto con Prenotazione SOLO Domenica 16 ottobre, la mattina dalle ore 9.30 alle ore 13.15 (ultimo ingresso ore 12.30) e il pomeriggio dalle ore 14.30 alle ore 18.15 (ultimo ingresso ore 17.30), con turni di visita ogni 15 minuti e durata di circa 45 minuti.
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni del Liceo Moro e del Liceo Chierici.

Chiostri benedettini di San Pietro

I Chiostri di San Pietro sono un monumento unico nel panorama reggiano. Colpiscono per l’imponenza delle dimensioni, per la complessità del progetto e la straordinarietà del disegno, attribuita per il chiostro grande, al genio di Giulio Romano. Il Monastero apparteneva ai Monaci Benedettini, che officiavano nell’annessa Chiesa di San Pietro. I lavori per la costruzione dei Chiostri presero avvio all’inizio del XVI secolo, con un complesso monastico che comprendeva orti, cortili e due chiostri: uno di ridotte dimensioni, dalla foggia tardo quattrocentesca e uno di ampia planimetria e di gusto manierista. Il Chiostro piccolo fu realizzato tra il 1524 e il 1525 da Bartolomeo Spani, figura artistica dominante nel primo Cinquecento reggiano, che vi adottò un impianto tipicamente rinascimentale-modulare, di impronta brunelleschiana. Il Chiostro grande, realizzato nella seconda metà del ‘500 da Prospero e Francesco Pacchioni e chiaramente influenzato dal modello di Palazzo Te a Mantova, disegnato da Giulio Romano, presenta un impianto manierista con bugnato alle pareti e finestre timpanate con nicchie decorate da possenti statue di santi dell’ordine benedettino al piano superiore. Di recente restaurati dalla Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, i Chiostri di San Pietro sono oggi proprietà del Comune di Reggio Emilia, che li ha costituiti hub culturale di rilievo internazionale e polo di innovazione sociale.

I Chiostri benedettini di San Pietro saranno aperti con Prenotazione Sabato 15 e Domenica 16 ottobre, la mattina dalle ore 10.00 alle ore 13.15 (ultimo ingresso ore 12.30) e il pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 18.30 (ultimo ingresso ore 17.45), con turni di visita ogni 15 minuti e durata di circa 45 minuti.
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Motti, del Liceo Ariosto-Spallanzani e del Liceo Chierici.

Chiesa dei Santi Pietro Apostolo e Prospero Vescovo

La Chiesa dei Santi Pietro Apostolo e Prospero Vescovo sorge sul luogo di una più antica chiesa e vanta una storia interessante come chiesa annessa al monastero benedettino. Edificio conforme ai dettami della controriforma in stile manieristico e barocco, presenta una navata unica, con transetto, cupola, ed eleganti cappelle laterali, con dipinti di vario pregio che risalgono in gran parte al Seicento. Sugli altari si trovano dipinti legati alla grande tradizione della scuola barocca emiliana, tra i più rilevanti nel contesto locale, che si devono ad Alessandro Tiarini, Giovan Andrea Donducci detto il Mastelletta, Pietro Desani e Camillo Gavassetti. Spiccano per qualità il Battesimo di Gesù e le Nozze di Cana di Luca Ferrari da Reggio, protagonista della pittura cittadina del secolo. Alcune pale d’altare, non sono più custodite in chiesa: il Martirio dei Santi Giacomo e Giosia di Guercino è scomparso dal 1857, mentre la Consegna delle chiavi a Pietro del veneziano Domenico Tintoretto e l’Adorazione dei Magi del bolognese Camillo Procaccini si trovano oggi alla Galleria Estense di Modena.

La Chiesa di San Pietro sarà aperta con Prenotazione SOLO Sabato 15 ottobre, la mattina dalle ore 10.00 alle ore 13.15 (ultimo ingresso ore 12.30) e il pomeriggio dalle ore 17.30 alle ore 20.15 (ultimo ingresso ore 19.30), con turni di visita ogni 15 minuti la mattina e ogni 30 minuti il pomeriggio, con durata di circa 45 minuti.
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Motti e del Gruppo volontari della Parrocchia dei Ss. Pietro e Giacomo.

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Ultimo aggiornamento: 29-02-2024, 12:50