Il progetto di riqualificazione del Popol Giost, piazza “a bandiera” che si attesta sul lato ovest di via Roma e originariamente parte dello storico Borgo Emilio, intende ottenere una incisiva e radicale riconfigurazione di un luogo nevralgico del Centro Storico, di fatto da anni meramente adibito a parcheggio.
Gli sventramenti iniziati negli anni ‘30 del 900 e conclusi nel secondo dopoguerra hanno determinato nel tessuto urbano un “vuoto” privo di alcun tipo di connotazione qualificante.

L’intervento quindi, valutati anche gli esiti di sondaggi eseguiti dall’Amministrazione sui residenti, dovrà restituire ai cittadini uno spazio funzionale, sicuro e piacevole per le persone. L’obiettivo è innescare una rinnovata fruizione della piazza attraverso l’eliminazione/delocalizzazione della sosta, la sostituzione di pavimentazioni e finiture, la messa a dimora di alberature, la dotazione di arredi consoni ad una piazza urbana.

L’intervento è inoltre parte del progetto europeo Life City Adap3 per lo sviluppo di strategie di adattamento degli spazi urbani ai cambiamenti climatici.

Come sarà

Al centro dell’area-piazza viene predisposta un’ampia seduta – una maxi panca con profondità di 120 centimetri - a delimitare uno spazio nuovo, un luogo di nuova collettività, di scambio, come suggerito dalla sua conformazione geometrica. L’ampiezza e la capacità di questo elemento di seduta vuole simboleggiare un’occasione nuova per incontrarsi, stare insieme, conoscersi, dialogare.

La piazza sarà alberata. La contiguità con il polo scolastico dona un ulteriore significato al luogo, che è predisposto per poter ospitare anche lezioni all’aperto, conferenze, concerti, all’ombra degli alberi. Al di fuori dell’orario scolastico, la nuova piazza rinnova infatti il suo potenziale collettivo, divenendo punto di ritrovo prima e dopo l’orario scolastico, area di gioco circoscritta e sicura grazie alla schermatura rispetto agli assi stradali vicini, luogo di incontro per persone di tutte le età.

La scelta della seduta alberata introduce a ulteriori opportunità e proposte di utilizzo. Per identificare questa ‘porzione urbana’ e al fine di predisporre una continuità spaziale, viene scelta una pavimentazione ‘a binderi’ in pietra di Luserna, coerente con quanto utilizzato nelle riqualificazioni del centro storico, in modo da legare anche matericamente la nuova piazza al centro storico. Con la stessa pietra, viene realizzato il cordolo che divide la piazza da via Roma, in modo da ridurre la percezione della presenza di questo margine tra i due ambiti. Questa nuova continuità spaziale e la riduzione visiva dell’ambito ad uso automobilistico permettono una connessione con l’area pedonale a sud, in diretta continuità con gli esercizi commerciali presenti.

I percorsi pedonali a sud risultano dunque in diretto legame con lo spazio della nuova piazza, spingendo il progetto verso una riconnessione spaziale in cui la persona, il pedone, è il soggetto principale.

La porzione di suolo circoscritta dalla lunga e ampia panca viene de-pavimentata e predisposta come permeabile, così come due fasce di suolo nell’immediata vicinanza degli edifici adiacenti il lotto. La superficie de-pavimentata risulta pari al 50% dell’area di intervento. Questa percentuale di suolo permeabile consente non solo di attenuare l’Isola di calore estiva, ma rende anche più efficace l’assorbimento delle acque piovane in caso di eventi atmosferici intensi. Le due aree a verde marginali vengono realizzate con un leggero ribassamento in modo da poter rilasciare gradualmente l’acqua piovana. Queste due aree ospitano specie arbustive e erbacee utili alla fitodepurazione delle acque piovane prima della permeazione negli strati di suolo più profondi.

Il progetto si presenta dunque come un’Isola per la collettività cinta da alberi, pensata come un’oasi di verde e freschezza nelle stagioni più calde grazie a un sistema di nebulizzazione predisposta centralmente rispetto all’oggetto architettonico della panca. La coesistenza dell’ombra, data dai nuovi elementi arborei, e dell’acqua nebulizzata rendono possibile il mantenimento di un uso collettivo durante tutto l’anno con un alto livello di comfort, essendo la piazza predisposta per sostenere stati climatici estremi, tra cui le onde di calore tipiche delle stagioni estive in città.

Le specie arboree scelte – l’albero di Giuda - Cercis siliquastrum, il ligustro giapponese - Ligustrum japonicum – e la magnolia sempreverde - Magnolia grandiflora - sono particolarmente resistenti a climi estremi sia in estate che in inverno, mantenendo il proprio fogliame anche nelle stagioni autunnali e in parte dell’inverno.

Le specie di progetto risultano inoltre particolarmente performanti in termini di assorbimento di CO2, permettendo un miglioramento anche rispetto alla qualità dell’aria. La caratteristica forma degli elementi arborei selezionati nel progetto di paesaggio, a fusto alto e snello, permette di garantire la sicurezza nell’area consentendo una totale visibilità dello spazio. La seduta, che garantisce il passaggio di irrigazione e nebulizzazione, accoglie inoltre un apparato di illuminazione dedicato al luogo.

L’ accessibilità dello spazio della piazza viene garantita grazie all’assenza di salti di quota importanti, garantendo al tempo stesso una buona accessibilità da parte di utenti ciechi e ipovedenti tramite la predisposizione di lievi cambi di quota come segnale di margine naturale tra strada e panca. Questi vengono previsti anche lungo i margini delle aree a verde marginali, in cui la lama di chiusura risulta leggermente rialzata rispetto alla quota della pavimentazione in binderi.

I moduli di accesso allo spazio interno alla panca risultano anch’essi avere un leggero salto di quota, pari a 1,5 centimetri, con il margine ‘stondato’ e in materiale liscio in calcestruzzo, in modo da permettere una comprensione di cambiamento di stato, un segnale che qualcosa sta accadendo e che si tratta di un margine naturale ma valicabile (a differenza dei punti in cui a margine vi è la seduta). Il contrasto tra colorazione della pavimentazione in pietra e del calcestre aiuta inoltre nell’individuazione di ambiti con destinazioni specifiche differenti tra loro. Nel punto di attraversamento a nord-est viene previsto un segnale di ostacolo valicabile, da entrambi i lati della strada. Le soluzioni sono state sviluppate nel corso di colloqui con l’area tecnica del Criba.

La seduta, elemento fulcro dell’area di progetto, viene prevista in continuità cromatica rispetto alla pavimentazione in pietra di Luserna circostante. In questo modo l’elemento della panca appare come un’estrusione del suolo tipico del centro storico di Reggio Emilia. I moduli in cui viene suddivisa sono prefabbricati, studiati in modo da accogliere le alberature di progetto e movibili in caso di manutenzioni necessarie al sistema. La profondità della seduta è pari a 120 centimetri, dimensione che la rende utilizzabile su ambo i fronti, verso l’interno e verso l’esterno dello spazio circoscritto. Laddove vengono previsti gli accessi allo spazio interno alla seduta, i moduli in calcestruzzo, nello stesso materiale della seduta, mantengono la quota del suolo in modo da garantire una totale accessibilità mantenendo una unitarietà di gesto della panca.

Contributo assegnato: 500.000€