Il progetto - finanziato nell'ambito della Missione 5 "Inclusione e coesione", prevede la realizzazione di un ponte ciclopedonale di connessione tra il Campus universitario San Lazzaro e il futuro Parco dello sport a nord della fascia ferroviaria con l’obiettivo di prevedere una ricucitura di tali spazi e dare così completezza ad un sistema urbano e paesaggistico integrato, che vuole tenere insieme valori ecologici e fruizione della natura, cultura ed educazione, sport, intrattenimento e tempo libero e innovazione.

Il progetto

Il nuovo cavalcaferrovia ciclopedonale, come previsto dal progetto di fattibilità tecnico-economica, è volto a scavalcare i binari della linea ferroviaria Rfi ordinaria Milano-Bologna e della rete Fer Reggio Emilia-Guastalla, restituendo così una continuità al territorio e collegando la futura Area sportiva del quadrante nord con il Campus universitario.
La struttura costituirà una connessione agevole, sicura, accessibile e piacevole tra il Campus San Lazzaro e la Via Emilia a sud e il sistema dei parchi e dell’Arena del Campovolo a nord, con un approccio volto alla integrazione paesaggistica del manufatto nel contesto naturalistico in cui si inserisce.
La posizione è da considerarsi strategica per la sua capacità di intercettare più modalità.

A sud del fascio ferroviario, infatti, la struttura si collega direttamente ai percorsi ciclopedonali esistenti sia all’interno del Campus sia al sistema di ciclabili cittadino in attestazione sulla Via Emilia. E’ inoltre direttamente collegata e potrà quindi servire il parcheggio da 300 posti auto, oggi già a utilizzato dai frequentatori del Campus e della vicina stazione Fer.
A nord delle linee ferroviarie, l’infrastruttura contribuirà a metterà a sistema altri percorsi ciclabili, parcheggi a servizio dei parchi e del futuro Stadio dell’atletica, e la stazione Fer di connessione con la Stazione Av Mediopadana.

L’opera si colloca a circa 150 metri a ovest della stazione di Reggio Emilia San Lazzaro, in continuità con uno degli assi nord-sud strutturanti l’area storica di San Lazzaro (compreso tra il padiglione De Sanctis e il padiglione Besta), segnato da un doppio filare di pioppi cipressini e con un ingresso diretto e riconoscibile dalla Via Emilia.

Come è fatto

Il cavalcaferrovia si configura come un corpo sottile che si colloca con chiarezza nel contesto e lo asseconda, attraverso un andamento organico volto a favorire il miglior inserimento ambientale.

Esso si compone di tre parti: il sistema di risalita a sud; il ponte di attraversamento; il sistema di risalita a nord.
Il sistema di risalita a sud ricade sul sedime dell’area San Lazzaro e si colloca in affiancamento all’asse storico nord-sud che attraversa il Campus dalla Via Emilia alla ferrovia con un percorso ciclopedonale rettilineo. Tale sistema di risalita al ponte è quindi visibile e accessibile da tale asse, ma si pone sul lato ovest senza ostruirlo, né alterandone gli aspetti ambientali e paesaggistici. Esso è composto da una scala larga 1,5 metri e lunga 18 metri, che si pone parallela all’asse storico, e da un percorso ciclabile a rampa di larghezza 2,5 metri e lunghezza 130 metri, con tratti di 10 metri con pendenza variabile del 7-8% intervallati da pianerottoli in piano. Il percorso occupa un’area libera a prato, con un rilevato di terra che consente di integrare la prima parte della rampa di risalita a favore di una migliore integrazione paesaggistica, mentre la seconda parte della rampa è in appoggio su pile.
Proprio la generazione di un terrapieno è funzionale ad ‘accompagnare’ i percorsi di risalita degli utenti, dando un carattere di continuità con il paesaggio. Essi contribuiscono anche a cingere uno spazio di ‘piazza verde’ all’interno del Campus, funzionale ad utilizzi ricreativi e vocati alla socialità.
La risalita si completa con un ascensore, facilmente identificabile e agilmente accessibile al termine del percorso dell’asse storico, che consente l’utilizzo del ponte pedonale anche a persone con ridotta mobilità.
Il ponte pedonale ha una lunghezza complessiva di 90 metri e si sviluppa con un andamento rettilineo nord-sud per i primi 60 metri, per poi deviare verso est per i restanti 30 metri.
Tale andamento consente di spostare il punto di innesto del sistema di discesa a nord, avvicinando leggermente la scala e l’ascensore verso la stazione Fer e consentendo al contempo alla rampa di discesa sul lato opposto di raccordarsi all’arrivo con il percorso perpendicolare alla strada di servizio.
La passerella ha larghezza netta interna di 4 metri, a consentire il transito pedonale (1,5 metri larghezza) e quello ciclabile (2,5 metri di larghezza).
La struttura della passerella è costituita da travi in acciaio sui bordi di 1,55 metri di altezza, con funzione anche di parapetto, e da un impalcato misto in acciaio e cemento armato.
Tutto il percorso è previsto in asfalto colorato, in tonalità ‘brune-terra-corten’, a favorire il miglior inserimento in un ambito prevalentemente naturalistico. Le stesse strutture - sia in acciaio sia in cemento - nonché l’intradosso dell’impalcato e le finiture, verranno tinteggiate nelle stesse tonalità, per generare la massima uniformità del manufatto.

Investimento

L’importo dell’opera è di 4.296.000 euro. Il finanziamento Pnrr è pari a 2.880.000 euro, a cui si aggiungono, dal Fondo opere indifferibili 288.000 euro e, da fondi comunali, 1.128.000 euro.
La durata dei lavori è prevista in 20 mesi, con termine nel marzo 2026.

Contributo assegnato: €2.880.000