Il programma P.I.P.P.I. è il risultato di una collaborazione tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Laboratorio di Ricerca e Intervento in Educazione Familiare dell’Università di Padova, avviata nel 2011.

Il programma è stato avviato nel contesto della attuale legislazione europea (CRC1989, EU2020Strategy, REC.2006/19, REC. 2013/778), che riconosce il sostegno alla genitorialità come strategia essenziale per «rompere il circolo dello svantaggio sociale e assicurare ai bambini a good start nella vita», e della legislazione italiana che sottolinea l’importanza di far crescere i bambini all’interno delle famiglie (L.149/2001) .

Per queste ragioni l’approccio all’intervento sulla vulnerabilità proposto in P.I.P.P.I. intende costruire una reale possibilità per questi bambini, e per i bambini nei primi mille giorni di vita in particolare, di interrompere il “circolo dello svantaggio sociale” attraverso l’introduzione di dispositivi quali educativa domiciliare, solidarietà interfamiliare, gruppi dei genitori e dei bambini, integrazione fra scuola e servizi.

L’obiettivo è rafforzare il loro sviluppo garantendo una più alta qualità educativa e relazionale nel loro ambiente familiare (rafforzamento delle capacità parentali) e sociale, che possa, a sua volta, contribuire anche a migliorarne il rendimento scolastico.

Il Comune di Reggio Emilia, il quale opera come Capofila del distretto di Socio Sanitario Reggio Emilia comprendente anche Unione terre Matildiche ( Comuni di Albinea, Vezzano e Quattrocastella) e Unione Terre di Mezzo ( Comuni di Bagnolo, Cadelbosco Sopra e Caslenuovo Sotto) intende ricorrere allo strumento della “ co-progettazione” previsto dall’art 55 del Codice del terzo settore.

Lo strumento della co-progettazione si basa sulla convergenza di obiettivi e sull’aggregazione di risorse pubbliche e private per la progettazione in comune di servizi ed interventi diretti ad elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale, secondo una sfera relazionale che si colloca al di là del mero scambio utilitaristico.

Lo strumento di co-progettazione può essere altresì mezzo per introdurre soluzioni nuove e sperimentali apportate dagli enti attuatori anche a valere sulle future progettualità che i Comuni si troveranno ad iniziare o sviluppare.

Contributo assegnato: 211.500€