ESTRANEI

Una parabola delicatissima sul rimpianto e la difficoltà di venire a patti con i nostri traumi e insicurezze...
ESTRANEI
Data:
02/04/2024
Orario:
21:00
Rassegna:
Prima visione
Regia:

Andrew Haigh

Anno:
2024
Origine:

USA

Durata:
105'
Fasce di pubblico:
Adulti, VM14

Adam è uno sceneggiatore quarantenne gay che abita in un complesso di appartamenti londinese. Un giorno bussa alla sua porta Harry, giovane uomo esuberante che gli si propone con grande disinvoltura sentimentale e sessuale, ma inizialmente Adam è troppo riservato e solitario per concedersi il piacere di questa nuova scoperta. Andando in visita alla casa della propria infanzia l'uomo incontra i fantasmi dei suoi genitori, scomparsi quando lui era appena dodicenne, e all'epoca incapaci di accettare la sua emergente omosessualità. I genitori gli appaiono come suoi coetanei e come presenze molto reali, con cui confrontarsi per riallacciare i fili di un passato bruscamente interrotto dall'incidente del quale mamma e papà sono stati vittime. Ma confrontarsi con i propri fantasmi non è facile per un uomo che ha fatto tutto il possibile per evitarli, così come ora sta facendo il possibile per evitare il contatto con una nuova possibilità di amore...

Cast e Credits

con Andrew Scott, Paul Mescal, Jamie Bell, Claire Foy, Carter John Grout

Costo

8€; 7€ ridotto (6.50€ per Amici, Più che Amici, Sostenitori). Riduzioni valide dal lunedì al venerdì.

Informazioni aggiuntive

Versione originale con sottotitoli in italiano

Critica

È davvero difficile spiegare la trama di Estranei perché il film scritto e diretto dal regista britannico Andrew Haigh è impalpabile e rifiuta ogni facile classificazione, costruendo una parabola delicatissima sul rimpianto e la difficoltà di venire a patti con i traumi del proprio passato e le proprie personali insicurezze.

Basato sul romanzo "Strangers" dello scrittore giapponese Taichi Yamada, Estranei si muove lungo il confine labile della realtà senza essere un vero e proprio ghost movie, e men che meno un "film di paura", anche perché le presenze dei genitori di Adam (e non solo) ci appaiono del tutto reali, in carne ed ossa, e invitano al protagonista al contatto fisico e alla concretezza materiale.

Haigh, sia in sceneggiatura che in regia, si muove come un equilibrista sul filo teso fra realtà e immaginazione, fantasia e memoria, pragmatica presa d'atto e immateriale struggimento [...].

Recensione di Paola Casella