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E' stato sottoscritto questo pomeriggio in Sala del Tricolore il patto di gemellaggio tra Reggio Emilia e la municipalità di Sarajevo-Centar, in Bosnia Erzegovina. 
Il patto ratifica – nel trentesimo anniversario dell’inizio dell’assedio di Sarajevo, il più lungo della storia contemporanea - l’intenso rapporto di scambi e collaborazione con la municipalità e con l’intero territorio bosniaco erzegovese, iniziato fin dagli anni Novanta durante le guerre jugoslave, e rafforzatosi negli anni successivi con una serie di progettazioni culturali e di solidarietà sui temi dei diritti, dell’educazione e dello sport.
La sottoscrizione del patto di gemellaggio avviene inoltre in una giornata dal significato simbolico importante, la Festa dell’Europa – che ogni anno il 9 maggio celebra la pace e l’unità in Europa, ricordando l’anniversario della dichiarazione dell'allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman, considerato l’atto fondativo dell’Unione europea – acquisendo dunque un ulteriore auspicio per la ripresa del cammino per l'integrazione europea della Bosnia Erzegovina.
Oltre alla firma del patto di gemellaggio, in questi giorni la delegazione sarajevese sarà impegnata in una serie di visite istituzionali a istituzioni culturali, economiche e del terzo settore del territorio di Reggio Emilia, al fine di attivare scambi e future collaborazioni.

Il dialogo fra Reggio Emilia e la Bosnia

Il percorso di gemellaggio tra Reggio Emilia e Sarajevo Centar parte nel 2019, e in particolare con l’approvazione in Consiglio comunale di una mozione che impegnava la Giunta ad attivare un dialogo con la municipalità di Sarajevo Centar. A questo atto sono seguiti diversi momenti di confronto per attivare l’iter di gemellaggio, prima in presenza a Sarajevo e poi a distanza, a causa della pandemia. Risale al gennaio 2021 la decisione del sindaco di Sarajevo Centar di avviare l’iter per l’attivazione del gemellaggio.
A novembre 2021, infine, il passaggio in Sala del Tricolore con l’approvazione del patto di gemellaggio da parte del Consiglio comunale.

Il gemellaggio tra Reggio Emilia e Sarajevo Centar vede un forte coinvolgimento e supporto da parte di diverse istituzioni e organizzazioni della società civile del territorio reggiano che negli anni passati e in quelli più recenti ha permesso di mantenere vivo lo scambio e la programmazione tra le due realtà grazie a progetti di solidarietà e sui diritti umani, quali “Pita e Pasta di Pace”, “Most” (che significa ponte) e le iniziative per il 25° del genocidio di Srebrenica, promossi in collaborazione con Iscos Emilia Romagna, Cisl Reggio Emilia, Istoreco, cooperativa sociale Madre Teresa, al comitato di Cittadini di via Roma, Associazione MirniMost, la compagnia Pietribiasi-Tedeschi, Agesci e le associazioni di Viacassoliuno.
Diverse le iniziative che hanno visto protagoniste le scuole reggiane, e in particolare il Bus Pascal e la Filippo Re, che hanno realizzato una progettazione che analizza e approfondisce gli elementi storici e culturali che rappresentano una sfida per tutti i balcani e la Bosnia in particolare. Infine in questi ultimi anni si è ulteriormente rafforzata la collaborazione con Fondazione E35, Mondinsieme, Fondazione dello sport e Reggio Children per attività collegate alla progettazione, ai progetti educativi e sportivi.

Sarajevo Centar rappresenta il cuore politico e amministrativo della Città metropolitana e del Cantone di Sarajevo (composto da 9 municipalità), nonché dello Stato, ospitando la gran parte delle istituzioni del paese. Costituisce inoltre la municipalità simbolo per il paese, una delle zone maggiormente colpite durante l’assedio in quanto sede delle più importanti istituzioni del paese. Nel cuore di Sarajevo Centar oggi sorge sul fiume Miljacka il ponte Suada e Olga, una volta chiamato Vrbanja: un luogo simbolo nella storia del paese, dove il 5 aprile 1992 ebbe di fatto inizio la guerra in Bosnia Erzegovina. Si tratta di un luogo simbolo anche per l’Italia: nei suoi pressi, il 3 ottobre 1993, venne ucciso Gabriele Moreno Locatelli, dei Beati i costruttori di pace, mentre sul ponte manifestava per una soluzione pacifica della guerra civile.
Sarajevo centar rappresenta il principale centro per il commercio e gli investimenti in Bosnia Erzegovina e ospita importanti poli culturali, museali e educativi tra cui il progetto ARS Aevi e il teatro Nazionale. La municipalità - che è sede delle organizzazioni internazionali e della diplomazia, nonché delle principali strutture sportive, sanitarie, universitarie - è luogo simbolo del dialogo interculturale e religioso della capitale.

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Ultimo aggiornamento: 29-02-2024, 12:50